Tv docet

E Giletti disse: oggi analizzeremo l’utilizzo delle donne in televisione.

andate e ritorni

AUTOBUS.
DESTINAZIONE: centro commerciale.

Mi siedo vicino ad una anziana signora. Le chiedo se sa a che ora parte il mezzo. Lei non risponde, guarda dritta di fronte a sè, è un po’ assorta.
Le tocco il braccio, signora, sta bene?
Si, mi scusi mi scusi signorina, è che non ci sento, sa, sono sorda, ma se la guardo capisco bene.
Ah, non si preoccupi, volevo solo sapere se…
Tra 5 minuti, cara. Sa, con i tempi che corrono, ho deciso di non portare un apparecchio che mi aiuti a sentire meglio, è meglio il silenzio…almeno evito certe amenità.

Centro commerciale.

Una lunga coda per acquistare un cellulare in promozione.
Dietro di me 3 persone.
a. Una signora di mezza età.
b. Un ragazzo sui 30 anni.
c. Un’altra signora di mezza età.

La fila ad un certo punto si sfalda, C. mi viene davanti. Le dico, guardi, ci stia pure, ma siamo in 3 prima di lei…
C: 3? c’è lei…
io: si, ci sono io, poi c’è la signora A e il ragazzo B.
C. : si, c’è lei, la signora A, vada pure, ma di quel ragazzo (B) nero non me ne frega niente, figuriamoci se mi sta davanti, che diritti pensa di avere, gli vado davanti io, non esiste..un extracomunitario schifoso …

Non importa quel che ho risposto (ho risposto, certo).
Ma la verità è che comunque quella signora ci è riuscita, gli è passata davanti e lui educatamente è stato in silenzio…

Ed io, tornando indietro, ho pensato all’anziana senza apparecchio acustico.

Elucubrazioni serali

Può, una donna così bella, essere una venditrice di mangimi?

Questo l’interrogativo di una donna di circa 35 anni, alle ore 21, su Rai1, durante la trasmissione I SOLITI IGNOTI (2 agosto 2007)

Io penso “e ci risiamo”.

Doveva indovinare se la ragazza di fronte a lei era o una venditrice d’aste o una venditrice di mangimi. (non erano le uniche due alternative: ma all’affascinante sconosciuta erano già state precluse la professione di architetto e quella di gessista, evidentemente non consone alla sua immagine apparente)

Nessuno che si scandalizza per tutto questo. E il conduttore ci ride sopra.
Ad un certo punto, pure, sussurra: “ebbene, chi lo sa, abbiamo visto che nella vita può capitare di tutto… e non si può mai esser sicuri di niente”.

Ed ecco l’ ‘insegnamento’ serale che milioni di italiani avranno ascoltato senza farci caso, buttandolo in circolo di quel che rimane del loro cervello.

Applausi e titoli di coda.

La trasmissione è finita, può iniziare un film estivo/sentimentale per donne alla ricerca dell’amore da favoletta a colori tenui.
Maschietti però, non temete. Il calcio sta per iniziare. L’ha appena riferito la soubrette di turno. A partire dall’8 agosto. Preparate i popcorn e organizzatevi con gli amici.

The First

Visto che è il primo post informo che le mie cercheranno di essere annotazioni e non commenti (cosa che invece lascio ovviamente a chi legge questo blog).

Ore 20.30 di una sera estiva qualsiasi. La televisione va, come abbastanza spesso accade, e assisto al bombardamento quotidiano di pubblicità.

Primo spot.

Detersivo per lavastoviglie.
9 donne su 10 sono felici dopo averlo acquistato.
Segue immagine di donna raggiante: il suo sorriso brilla come i piatti che lava.

Secondo spot.

Bagnoschiuma. La vostra pelle, donne, non sarà mai stata tanto morbida e infatti anche lui… apprezzerà.
Immagine di uomo entusiasta e donna che pare immedesimarsi perfettamente in una bambola ad uso e consumo di un imperativo sociale. Essere perfetta.

Terzo Spot.

Per l’uomo che non deve chiedere mai.

Quarto spot.

Immagini di accennato sesso tra uomo dominante e donna sottomessa per pubblicizzare una nota marca di vestiti.

Ognuno poi, ci legge quello che preferisce.

Perchè questo blog

Perchè mi è venuta voglia di aprire questo blog?

Troppe le motivazioni, per elencarle tutte.

Fondamentalmente mi son resa conto che intorno a noi le discriminazioni sono così tante, e a volte così….impercettibili, che abbiamo smesso di farci caso.

Ci stanno omologando e noi non ce ne accorgiamo nemmeno, o non ci ribelliamo, come se fosse un dato di fatto e… a volte sorridiamo pure.

Ecco allora l’idea di aprire un blog pubblico, il miliardesimo per altro, per avere un luogo dove poter annotare quello che ci sta intorno,  quello che ci ACCADE intorno…con la speranza che pian piano insieme si possa diventar più critici e responsabili.